Riqualificazione, risanamento e isolamento termico di una casa: gli interventi.
Oggi vi parlo di un intervento che ha dell’incredibile!
È sempre molto complicato intervenire con interventi di riqualificazione energetica su immobili in elevato stato di degrado con muratura mista terra/mattoni/pietre in quanto qualsiasi tipo di cappotto esterno porta l’umidità in casa con muffe ed efflorescenze saline. Questo video spiega tutte le azioni scelte per attuare una riqualificazione di alto livello e nello stesso tempo garantire un ambiente salubre privo di umidità per coloro che risiederanno in questa casa.
Siamo riusciti a risanare e a riqualificare in classe A, un rudere sito in Voghera con i muri in terra che tiravano su un sacco di umidità.
La casa prima degli interventi: un rudere!
È sempre molto difficile trovare le soluzioni giuste per interventi di questo tipo, perché se vado a fare un classico cappotto esterno entra umidità, ho dei locali insalubri con efflorescenze saline, con muri che diventano neri e con problemi di muffa.

Muri con efflorescenze saline
Primo intervento: isolamento del pavimento con guaina idroreattiva
- Innanzitutto siamo intervenuti sul pavimento, ma non con i classici igloo perché i classici igloo se piove forte sotto si allagano e d’inverno entra aria gelata.

L’igloo o il vespaio aerato non è la soluzione corretta in questo caso
- Quindi è difficile coibentare molto bene un pavimento con sotto degli igloo – specialmente nell’angolo dove il muro tocca il pavimento.
- Quando entra aria fredda sotto i piedi, c’è un alto rischio di formazione della muffa nell’angolino più freddo della casa.
- Quindi cosa abbiamo fatto? Abbiamo utilizzato una guaina idro-reattiva che si chiama Anfibia, che non solo evita l’allagamento sotto (grazie alla guida lo spazio sotto non esiste, quindi nulla si può allagare).

guaina idro-reattiva Amphibia
Ma riesce anche a resistere a una controspinta dell’acqua, quindi nel caso in cui ci sia un allagamento del terreno, una falda che si alza, quando l’acqua va contro la guaina, questa si impermeabilizza anche se è forata con dei chiodi, anche se è danneggiata, perché la guaina si dilata e va a tappare l’ingresso dell’acqua.

Resistenza della guaina alla controspinta dell’acqua
Secondo intervento: impermeabilizzazione dei muri nella parte sotto terra
- Abbiamo impermeabilizzato tutto il vecchio muro in terra e anche le sottofondazioni che sono state realizzate per il consolidamento tramite un intonaco rinforzato e una successiva guaina cementizia. Grazie a questo intervento l’acqua non può entrare dai muri sotto terra.

Impermeabilizzazione fondazioni

Intonaco rinforzato
- Successivamente abbiamo fatto delle iniezioni con resine idrofughe al fine di evitare la risalita di umidità dal terreno.

Iniezioni con resine idrofughe
Interventi sui muri esterni
- All’esterno, ma non all’interno, abbiamo lavorato con intonaco macro-poroso. Questo materiale impedisce all’umidità di entrare in casa. L’umidità deve andare fuori casa non dentro casa. L’intonaco macro-poroso evita che l’umidità salga sui muri e nello stesso tempo ne favorisce l’espulsione dai muri.
Coibentazione interna
- La coibentazione l’abbiamo fatta dentro casa con un materiale che fa da barriera al passaggio del vapore e che non occupa troppo spazio.
- Abbiamo optato per degli isolanti multi riflettenti dell’Actis, in particolare il Triso Super 10.
- Questo materiale con uno spessore di soli 6 cm, ha lo stesso potere isolante di 21 centimetri di lana minerale.
- Nello stesso tempo per evitare che l’umidità della casa vada all’interno, abbiamo aggiunto un telo termoriflettente verso la parte riscaldata.
Cosa vuol dire termo riflettente?
- È una caratteristica che permette all’isolante di restituire il calore dell’ambiente e soprattutto il calore corporeo degli abitanti della casa. Grazie a questo processo di riflettanza, i muri della casa si scaldano. La casa non solo risulta isolata, ma acquisisce un altissimo livello di comfort abitativo.
Interventi sul tetto.
Premessa: la casa è situata in zona agricola e un vincolo non ne consente l’innalzamento.
- Intervento: abbiamo, anche in questo caso, trovato una soluzione estremamente efficace (senza alzare il tetto) e altamente performante, in linea con la rimanente parte dell’isolamento della casa.
- Abbiamo scelto come isolante per il tetto i teli termoriflettenti dell’Actis.
- In particolare abbiamo steso uno strato di Triso Line direttamente sul perlinato del tetto.
- Su questo strato di Triso Line nero è stato appostto un telo termoriflettente lucido Eco 15 (materiale a basso costo), in aderenza.
- Successivamente è stata realizzata una listellatura per la ventilazione, e sopra la listellatura di ventilazione è stato apposto un altro stato di termo-riflettente Eco 15 dell’Actis.
- Il risultato è stato la creazione di una ventilazione sotto tegole che parte dalla grondaia e arriva fino al colmo tra due lamine termo riflettenti. Anche se la tegola d’estate arriva a 60-70 gradi, il caldo non riesce ad entrare perché in gran parte viene riflesso dal flusso d’aria creato dalla ventilazione sotto-tegola.

Ventilazione sotto tegole

Ventilazione tra lamine termoriflettenti
- Queste tecniche che agiscono solo sulla riflettanza sono sistemi molto più efficaci rispetto ad un intervento con isolanti massivi che hanno un alto calore specifico e un’alta inerzia termica.
Noi lavoriamo sullo sfasamento, non lavoriamo sull’attivazione dell’onda termica perché nelle estati di pianura caratterizzate da notti calde, non possiamo pretendere che l’isolante durante il giorno accumuli calore e durante la notte lo rilasci. Perché di notte fa caldo!

il caldo viene riflesso dal flusso d’aria creato dalla ventilazione sotto-tegola
Tecnologie di questo tipo (lavorare sullo sfasamento e sull’attivazione dell’onda termica) sono valide nel nord europa o in montagna, dove l’irraggiamento solare è forte di giorno ma di notte fa freddo. In queste situazioni il calore accumulato può essere smaltito verso l’esterno nelle ore notturne.
Al contrario in pianura non possiamo avvalerci di un sistema di questo tipo.
Abbiamo adottato quindi un sistema efficace andando a riflettere direttamente il calore incidente tramite una serie di strati termoriflettenti e una ventilazione tra due lamine anche loro termoriflettenti.
Impianto di ventilazione meccanica controllata InVENter (a basso consumo di energia)
- Case di questo tipo non possono essere realizzate senza un impianto di ventilazione meccanica. L’alto valore di isolamento non può essere compromesso aprendo le finestre e facendo entrare aria fredda d’inverno.
- Il sistema non canalizzato con filtri ceramici a doppio flusso è formato da macchine coordinate.
- Abbiamo utilizzato per la ventilazione macchine di marca InVENter tedesche con sezioni da 20 centimetri coordinate e unite da una seriale comandata da una centralina.
- Alcune macchine lavorano in emissione e le loro gemelle in un’altra stanza lavorano in espulsione di aria.
- Grazie a questo lavoro coordinato si ha un lavaggio dell’aria in tutta la casa senza sovrapressioni interne.
- Una maggiore efficienza permette il recupero del 91% del calore.
- I sistemi localizzati sono molto comodi. Non ci sono tubazioni, ma l’efficacia è quella di un sistema canalizzato.
- D’altro canto i consumi elettrici sono molto bassi (1/2 Watt vs 60/70 watt di un sistema canalizzato). Il sistema inVENter è ad alto risparmio energetico.
Conclusioni
I clienti sono contentissimi, il livello di comfort raggiunto è elevato. Adesso aspettiamo l’inverno per monitorare i risultati degli interventi di isolamento / riqualificazione eseguiti su questa casa.