Muffa sui muri e in casa: le muffe possono causare danni alla salute?
Tante “Patologie” della casa sono legate alla presenza di muffe. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Le muffe utili e le muffe dannose
Alcune muffe salvano la vita, altre uccidono. Alcune conferiscono un sapore speciale a formaggi e vini, altre rendono il cibo velenoso. Alcune crescono sui tronchi, altre infestano bagni e libri. Le muffe sono davvero dappertutto.
Cosa sono le muffe?
Le muffe sono microrganismi che non appartengono né al regno vegetale né a quello animale ma a quello dei funghi. Esistono circa 100.000 specie diverse di funghi (incluse muffe e lieviti).
Svolgono nell’ecosistema un ruolo importante che è quello della decomposizione e riciclaggio delle materie organiche. In origine le muffe sono talmente piccole da essere visibili solo al microscopio; da una cellula di origine così piccola (ifa), per successiva divisione, si ottiene a poco a poco quel feltro colorato (micelio) che caratterizza l’aspetto più noto di una muffa. Durante la crescita vengono prodotte particelle di forma sferica e di piccole dimensioni, ovvero le spore, che principalmente si disperdono nell’aria e costituiscono la parte finale del ciclo riproduttivo delle muffe. Le muffe non sono solitamente un problema all’interno degli edifici, a meno che le spore atterrino su un punto bagnato o umido e comincino a crescere. Generalmente provengono dall’esterno, per cui si nota una sostanziale dipendenza stagionale, maggiore durante l’estate e l’autunno.
La muffa attecchisce in presenza di quattro condizioni:
- disponibilità di umidità;
- disponibilità del cibo necessario per la sua alimentazione;
- scarsa ventilazione;
- scarsa luce naturale.
Le spore giunte a maturazione vagano nell’aria dell’ambiente tendendo a spostarsi sulle superfici più fredde, posandosi sulle parti rese umide dalla condensa superficiale: pareti, pavimenti e materiali che abbiano una temperatura superficiale inferiore a quella di rugiada. Attecchiscono indifferentemente su superfici naturali (legno, pietra) o sintetiche (cemento, plastica, intonaco, pitture e così via) che rappresentano la fonte di cibo che ne consente lo sviluppo.
Da dove viene la muffa?
Le condizioni di sviluppo delle muffe sono determinate dall’umidità dell’ambiente e dalla temperatura. La temperatura ottimale per la crescita è tra i 18-32°C e l’umidità relativa deve essere almeno del 60%. Possono crescere sia all’interno che all’esterno delle abitazioni. Negli ambienti indoor si sviluppano su pareti e pavimenti umidi, su carte da parati, nel materasso, nei divani e tappezzerie, nei sistemi di condizionamento d’aria, negli umidificatori, cioè in tutti quegli ambienti dove si crea un alto tasso di umidità.
Situazioni particolarmente favorevoli alla formazione delle muffe si riscontrano nelle cucine, stanze da bagno, ripostigli. Alcune specie, come Cladiosporium, crescono perfino nei refrigeratori (in particolare intorno alle guarnizioni dello sportello), altre come Aspergillus sono tolleranti a temperature che sfiorano i 70°C; molte specie crescono sul terriccio e sulle foglie di piante ornamentali. Le spore fungine hanno dimensioni medie intorno a 10 micron e possono perciò raggiungere grandi distanze con le correnti aeree. Alcune specie come l’Alternaria, il Cladiosporium, il Rhizopus hanno cadenza stagionale, mentre Aspergillus e Penicillum sono presenti durante tutto l’anno
Quali sono gli effetti della muffa sulla salute?
I funghi possono agire come agenti infettanti, come allergeni e sono inoltre noti per la produzione di sostanze tossiche.
I funghi, infatti, liberano le micotossine, sostanze che provocano irritazione ad occhi, naso, faringe, e sono causa frequente di cefalea, astenia, tosse secca, prurito, asma e altre acute difficoltà nella respirazione; inoltre producono sostanze volatili responsabili di allergie e anche del caratteristico odore di muffa. I problemi di salute causati dalla muffa possono presentarsi immediatamente o entro alcuni giorni rispetto all’esposizione (effetti acuti), oppure determinare effetti a lunga durata e che potrebbero non verificarsi immediatamente (effetti cronici). I primi sono associati ad una esposizione all’interno degli edifici ed includono irritazione di naso, occhi e gola, emicrania, difficoltà di concentrazione e rientrano nella classe dei sintomi tipici della sindrome dell’edificio malato (in genere si risolvono quando il soggetto si allontana dal luogo di esposizione).
Gli effetti cronici invece sono associati a malattie respiratorie allergiche che includono rinite allergica, asma e polmonite da ipersensibilità. Queste patologie possono determinare un pessimo stato di salute del soggetto anche dopo l’allontanamento dal luogo di esposizione. Negli ultimi anni le allergie e malattie simili sono aumentate notevolmente. Solo in Germania sono colpiti circa 30 milioni di persone, delle quali circa il 30% soffre di allergie alle muffe. Edifici con forte presenza di umidità nell’aria e nelle pareti, sono l’ambiente ideale per le muffe. Queste si moltiplicano di nascosto, ad esempio sotto la tappezzeria o molto spesso come piccoli puntini neri sul muro.
Conseguenze dell’infestazione da muffe.
Lo spettro delle possibili malattie e sintomi va da reazioni allergiche come irritazione della pelle e disturbi simili all’influenza, fino a capogiri, disturbi della memoria e del linguaggio. Un altro campo è quello delle malattie del sistema respiratorio, collegate a tosse secca, senso di ristrettezza nel petto, fino all’asma allergica.
Le muffe sono un veleno per il corpo. Inoltre, le muffe hanno anche effetti tossici e infettivi che possono avere ripercussioni dannose per persone con deboli difese immunitarie. Non è da sottovalutare il disagio dato dall’odore, che danneggia notevolmente la qualità della vita. In ogni caso l’importante è agire subito.
In ogni caso è importante svolgere un’azione immediata, approfondita e a lungo termine, per voi, per la vostra famiglia, per i dipendenti o anche per i vostri amici.